Dai laboratori al film
Quello dei migranti è un mondo che rischia di rimanerci estraneo perché manca la condivisione di realtà, immaginari e linguaggi comuni con gli stranieri. Ciò che più scontiamo nell’incontro con l’Altro è l’assenza di contesti di conoscenza reciproca e di costruzione di rapporti di familiarità. La creazione di luoghi e linguaggi condivisi non nasce però dal nulla, ma richiede tenace e delicata opera di sensibilizzazione e di mediazione che va sviluppata con cura e credibilità. “Come un uomo sulla terra” nasce appunto all’interno di un contesto educativo per l’apprendimento dell’italiano e la cura della persona, la Scuola di italiano gestita da Asinitas nel quartiere Ostiense a Roma. Nella scuola, attraverso la sua funzione principale di rassicurazione affettiva, di scoperta della lingua del paese ospite e di facilitazione della comunicazione è stato portato avanti un laboratorio di raccolta di testimonianze e memorie dei migranti. Il progetto si è poi arricchito del linguaggio documentaristico attraverso la realizzazione di percorsi formativi in videonarrazioni a cura di ZaLab, gruppo di registi esperti nell’uso partecipativo del video documentario in contesti di marginalità sociale. “Come un uomo sulla terra” è il punto di arrivo di un percorso complesso di partecipazione e condivisione del racconto e della denuncia, in cui la voce dei migranti non è oggetto passivo di una narrazione esterna, ma è soggetto attivo di una volontà di espressione.