ARTICOLI CONFERENZA STAMPA 5 FEBBRAIO

ANSAMED
ITALIA – LIBIA: AMNESTY, TRATTATO NON TUTELA DIRITTI MIGRANTI
TRATTENUTI IN CONDIZIONI DISUMANE, CONFERMA REGISTA DOCUMETARIO

ROMA, 5 FEB - ''Ancora una volta si garantiscono  finanziamenti alla Libia, senza chiedere garanzie sul rispetto 
dei diritti umani e del diritto d'asilo per migranti detenuti in  condizioni disumane, torturati, trasportati a sud nei container 
e infine rivenduti a trafficanti che chiedono loro fino a 500  dollari per riportarli sulla costa''. Cosi' Andrea Segre, autore 
del documentario ''Come un uomo sulla terra'', riassume le critiche avanzate oggi in una conferenza stampa con Amnesty 
International sul trattato con la Libia appena ratificato  dall'Italia per il controllo della migrazione irregolare.
   A documentare le accuse, spezzoni del documentario, una serie  di foto esclusive delle carceri libiche di Fortress Europe - 
blog dedicato alle vittime dell'immigrazione clandestina - e le  testimonianze di migranti etiopi sopravvissuti alle violenze.
   ''Grande contrarieta''' alla ratifica del trattato e' stata  espressa dal portavoce di Amnesty Riccardo Noury, secondo il 
quale il processo con cui si e' giunti alla firma e' stato  ''caratterizzato da mancanza di trasparenza e negoziati i cui 
contenuti rimanevano sconosciuti all'opinione pubblica, il cui  oggetto e' oggi divenuto chiaro: una complicita' italiana in una 
attivita' di controllo delle frontiere della Libia, per impedire  che i migranti attraversino il Mediterraneo, in assenza di 
qualunque garanzia sui loro diritti. Insomma, secondo il  principio che ''occhio non vede, cuore non duole''. 
    Da qui il lancio di una petizione ai vertici dei Parlamenti  italiano ed europeo, della Commissione europea e dell'Unhcr 
affinche' siano fermate ''le violenze inflitte a migliaia di  esseri umani arrestati e deportati dalla polizia libica'' e 
''chiarite le responsabilita' italiane rispetto a questa  situazione''. Nella petizione, che ha raccolto finora 3500 firme 
tra cui quella del Premio Nobel Dario Fo, si chiede una  commissione di inchiesta internazionale sul modo in cui vengono 
condotti i controlli dei flussi migratori dopo gli accordi  bilaterali con il governo italiano dal 2004 ad oggi, e di 
avviare al piu' presto una missione umanitaria internazionale  per verificare le condizioni dei centri di detenzione libici.
   ''Gli uomini vengono torturati e le donne stuprate - denuncia  ancora Segre - ed e' probabile che la Libia  continuera' a 
trattare i migranti con gli stessi metodi disumani''. Senza  contare che molti fra loro potrebbero godere del diritto d'asilo 
in base alla convenzione di Ginevra, dalla Libia non ratificata.    Una volta trasportati a sud, sottolinea Segre, ''vengono 
rivenduti per 30 dollari a persona ai trafficanti, che li  riportano a Tripoli e Bengasi, dove tornano a finire nei centri 
di detenzione. A qualcuno e' capitato anche 3-5 volte, prima di  riuscire ad imbarcarsi al prezzo di altri 1500-3000 dollari''. 
Denaro che riescono a pagare, precisa, con l'aiuto dei familiari  e tramite sistemi di pagamenti a distanza. 


ANSA

ITALIA-LIBIA: AMNESTY, TRATTATO NON TUTELA DIRITTI MIGRANTI

TRATTENUTI IN CONDIZIONI DISUMANE, CONFERMA REGISTA DOCUMENTARIO

 

   (ANSAmed) - ROMA, 5 FEB - Il trattato con la Libia appena ratificato dal Parlamento italiano non offre alcuna garanzia che quel Paese rispetti i diritti umani dei migranti, che sono invece trattenuti in condizioni disumane. E' la posizione di Amnesty International e Fortress Europe, espressa in una conferenza stampa cui ha partecipato anche Andrea Segre, regista di ''Come un uomo sulla terra''.  ''Ancora una volta si garantiscono finanziamenti alla Libia -

ha detto Segre - senza chiedere garanzie sui diritti umani ed il diritto d'asilo per migranti detenuti in condizioni disumane, torturati, trasportati a sud nei container e infine rivenduti a trafficanti che chiedono loro fino a 500 dollari per riportarli sulla costa. A qualcuno e' capitato anche 3-5 volte, prima di riuscire ad imbarcarsi al prezzo di altri 1500-3000 dollari''. A dimostrare le accuse spezzoni del documentario, alcune foto esclusive delle carceri libiche di Fortress Europe e le testimonianze di migranti etiopi sopravvissuti alle violenze.    ''Grande contrarieta''' alla ratifica del trattato e' stata espressa dal portavoce di Amnesty Riccardo Noury, secondo il quale il processo con cui si e' giunti alla firma e' stato ''caratterizzato da mancanza di trasparenza e negoziati i cui contenuti rimanevano sconosciuti all'opinione pubblica, il cui oggetto e' oggi divenuto chiaro: una complicita' italiana in una attivita' di controllo delle frontiere della Libia, per impedire che i migranti attraversino il Mediterraneo, in assenza di qualunque garanzia sui loro diritti. Insomma, secondo il principio che ''occhio non vede, cuore non duole''. Senza contare che la Libia non ha ratificato la convenzione di Ginevra sul diritto di asilo. Da qui il lancio di una petizione ai vertici dei Parlamenti

italiano ed europeo, della Commissione europea e dell'Unhcr affinche' siano fermate ''le violenze inflitte a migliaia di

esseri umani arrestati e deportati dalla polizia libica'' e ''chiarite le responsabilita' italiane rispetto a questa

situazione''. Nella petizione, che ha raccolto finora 3500 firme tra cui quella del Premio Nobel Dario Fo, si chiede una

commissione di inchiesta internazionale sul modo in cui vengono condotti i controlli dei flussi migratori dopo gli accordi bilaterali con il governo italiano dal 2004 ad oggi, e di avviare al piu' presto una missione umanitaria internazionale per verificare le condizioni dei centri di detenzione libici.


APCOM

Roma, "Come un uomo sulla Terra", film-denuncia su migranti Libia Roma, "Come un uomo sulla Terra", film-denuncia su migranti Libia Al Nuovo Cinema Aquila, fino al 12 febbraio Roma, 5 feb. (Apcom) - Il documentario-denuncia "Come un uomo sulla Terra" (Italia, 2008, 1 h), ovvero la voce diretta dei migranti etiopi sulle brutali modalità con cui la Libia sta operando, per

conto e grazie ai finanziamenti di Italia e Libia, il controllo dei flussi migratori dall'Africa, sarà trasmesso nuovamente al Nuovo Cinema Aquila a Roma dal 7 al 12 febbraio alle 20.30 (escluso lunedì). Domani alle 18, inoltre, ci sarà la presentazione del documentario nella sede del settimanale Carta, in via dello Scalo di San Lorenzo 67. La regia della pellicola è affidata a Andrea Segre e Dagmawi Yimer in collaborazione con Riccardo Biadene. "Abbiamo voluto raccontare tutto ciò agli italiani non perchè vogliamo compassione - ha detto Dagmawi nel corso di una conferenza stampa organizzata oggi da Amnesty al Cinema Nuovo Olimpia a Roma - ma perchè crediamo sia un modo per aiutare quelli che stanno ancora lì e stanno
soffrendo". "Il documentario è nato tra marzo e settembre 2008 dentro la scuola per stranieri Asinistas a Roma - ha spiegato il regista Segre - volevamo raccontare ciò che succede ai protagonisti silenziosi del Trattato"

Italia-Libia, ratificato dal Senato il 3 febbraio. 

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