Stefano Liberti, giornalista del Manifesto e collaboratore di "Come un uomo sulla terra", racconta e commenta il video girato nel luglio 2009 da un ragazzo eritreo che documenta uno dei respingimenti attuati dal governo italiano ai danni di centinaia di richiedenti asilo. 11 dei cittadini eritrei respinti in quell'occasione sono oggi tra i deportati di Braq, dove sono oltre 100 i profughi eritrei detenuti in condizioni disumane e senza alcuna possibilità di fare richiesta d'asilo.
I sorrisi dei ragazzi e delle ragazze su questo gommone, ormai convinti di essere "salvati" dalla marina italiana, sono la spiegazione più evidente della disumanità a cui è arrivato il nostro Paese, disposto, pur di mietere facili consensi xenofobi, non solo a negare i diritti fondamentali riconosciuti dalle convenzioni internazionali ma anche a prendere in giro la speranza di uomini e donne in fuga da violenze, discriminazioni e povertà.
Guardate qui il video (diffondetelo)
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