La deriva razzista del Governo Italiano che in questi giorni non solo avvia i disumani respingimenti in Libia, ma anche approva a colpi di fiducia il ddl sicurezza, non può lasciarci indiffirenti.
L'azione di respingimento in Libia dei migranti direttamente dal mare è inaccettabile e disumana.
Abbiamo documentato come la Libia sia assolutamente disprezzante di qualsiasi diritto umano e legale dei migranti africani, in special modo di coloro che hanno davvero necessità di fuga come i cittadini somali, etiopi, eritrei e sudanesi. La polizia libica è per di più connivente con le stesse organizzazioni criminali che il Governo Berlusconi ipocritamente dice di voler combattere.
Respingere i migranti in Libia è come se i pompieri riportassero dentro ad un incendio le vittime dell'incendio stesso.
Invece di finanziare pratiche e percorsi che da una parte facilitino, anche in paesi di transito, le richieste d’asilo di chi è obbligato a fuggire e che dall’altra facciano crescere l’immigrazione regolare a discapito di quella illegale, si continuano a spendere milioni e milioni di euro pubblici per costruire muri e per alimentare non solo misure militari e violente di controllo ma anche, indirettamente, le organizzazioni criminali che nascono proprio per aggirare o corrompere queste misure.
Tutto ciò è reso ancor più pesante dai toni xenofobi e demagogici con cui Maroni e Berlusconi stanno accompagnando l'introduzione di queste misure disumane di contrasto ai flussi immigratori.
E' evidente che il loro unico interesse è cavalcare le paure più facili della popolazione, non temendo in alcun modo, anzi sperando di alimentare derive xenofobe e tensione sociali, che non farebbero che favorire il loro progetto di svolta autoritaria.
Di fronte a tutto ciò è necessario reagire in modo diffuso, capillare e unito.
Per questo chiediamo alle migliaia di persone che in questi mesi hanno proiettato e visto il film in oltre 120 città d'Italia e d'Europa di partecipare alla protesta indossando una
MAGLIETTA BIANCA sulla quale disegnare a mano LA SCRITTA "ESSERE UMANO".
E' la risposta che Albert Einstein diede alle autorità statunitensi quando, all'entrata nel paese come immigrato, gli chiesero di che razza fosse.
Ed è quello che dice Dagmawi all'inizio del nostro documentario "Io sono un uomo".
Come un uomo sulla terra.
Siamo tutti ESSERI UMANI e tutti dobbiamo essere rispettati, senza alcuna discriminazione.
Noi, autori e protagonisti del film, italiani e stranieri senza alcuna differenza, le indosseremo oggi al Presidio di Montecitorio indetto dalla CGIL Immigrati.
Chiediamo a tutti di indossarla in questi giorni e di indossarla in particolare durante le decine e decine di proiezioni (clicca qui per sapere come organizzarne una)che la magnifica rete di resistenza civile che si è sviluppata intorno al film sta organizzando in queste ore. (qui il calendario di tutte le prossime proiezioni)
Possiamo e dobbiamo fermare i respingimenti in LIbia.
Possiamo dimostrare che l'Italia è un Paese Umano e Civile.
Facciamolo.
Ora. Insieme.
AUTORI E PRODUZIONE DI "COME UN UOMO SULLA TERRA"
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