MEGLIO TARDI CHE MAI

E’ stato necessario che iniziassero i primi rimpatri forzati verso Tripoli perché mass media, forze politiche, religiose e sovranazionali si accorgessero di quali aberrazioni legali e umane sono contenute nel Trattato Italia-Libia. Sono mesi che il nostro film, Fortress Europe e alcune organizzazioni non governative come Amnesty International, Human Rights Watch, MSF e Save The Children, denunciano le violenze, le torture, le discriminazioni, le ingiustizie che i migranti africani subiscono da parte della polizia libica. Pochissime voci hanno voluto ascoltare queste denunce al momento della ratifica del Trattato Italia-Libia nel febbraio scorso: la Ragion di Stato, gli ingenti interessi economici e le speculazioni demagogiche sulle invasioni di clandestini hanno guidato l’onda di censura rispetto alle nostre denunce. Noi continuavamo a raccontare ciò che già era successo e ciò che di ancor peggio sarebbe accaduto all’inizio degli annunciati pattugliamenti congiunti: quasi nessuno voleva dare credito a tutto ciò e i silenzi dei poteri conservatori trovavano supporto in quelli di opposizioni politiche e culturali intimorite, deboli o ancor peggio servili.

Ma l’Italia civile e antirazzista non è stata zitta. Ha organizzato centinaia di incontri, dibattiti, proiezioni con cui è riuscita a tenere viva la soglia di attenzione e a diffondere informazione dal basso. Un’informazione che è circolata nelle arterie silenziose del mainstream comunicativo e politico  e che, di fronte all’esecuzione brutale e militare dei rimpatri in mare, ha saputo far uscire dal silenzio la voce della denuncia e dell’accusa alle misure del Governo Italiano.

Così anche se ci rammarichiamo del loro ritardo, non possiamo che accogliere con piacere le dichiarazioni forti e chiare della Chiesa Cattolica, di UNHCR e del CIR, nonché le voci finalmente attente di giornali come Repubblica, Corriere della Sera, l’Osservatore Romano e molti altri. 

COME UN UOMO SULLA TERRA insieme a Fortress Europe sono stati in grado di essere fonti di informazioni competenti e rilevanti in molti contesti: dal TG1 al Tg3, da RepubblicaTV al Corriere della Sera, da Il Manifesto (che sembra aver rotto i suoi indugi reverenzali nei confronti dei “compagni” libici) all’Ansa. Tutto questo, senza alcun dubbio, grazie alla mobilitazione instancabile e attenta di centinaia di gruppi, associazioni, centri culturali, università, scuole, cinema, librerie che hanno costruito una vera e propria rete di informazione e resistenza civile in questi mesi.

Ora però non possiamo far scendere l’attenzione e dobbiamo cercare in tutti i modi di fermare i rimpatri in mare.

Per questo invitiamo tutti coloro che ne hanno la possibilità di rinnovare momenti di incontro, dibattito e riflessione nel territorio. (qui le info per organizzare proiezioni del film) Noi al più presto formuleremo un appello alle organizzazione non governative e alle forze di opposizione civile e culturale di questo paese perché si attuino delle iniziative concrete al fine di bloccare i rimpatri. Continuiamo anche a tenere alta la nostra pressione nei confronti di parlamentari, affinchè si attivino interrogazioni e missioni di controllo.

Infine invitiamo tutti a partecipare numerosi alle prossime proiezioni in programma in questi giorni, convinti che quelli possano essere momenti di incontro durante i quali far nascere idee concrete di attivazione reale e simbolica contro queste intollerabili violenze di Stato. Gli spazi forum di questo blog possono essere utilizzati per postare idee e suggerimenti.

Queste le prossime proiezioni in tutta Italia.

10 maggio
MANFREDONIA

11 Maggio
PADOVA - Univ. Teatro Ruzzante ore 12.30

12 Maggio
ROMA - Circolo Baobab. Organizzata dal PD-Lazio

13 Maggio
MILANO - Naga

14 Maggio
VITERBO - Immagini a sud del mondo
URBINO - Fac.Scienze Politiche (AFRICA POLIS)

14-15 Maggio
USA - Northwestern University

18 Maggio 
PARMA - Le Giraffe

18-21 MAGGIO
FIRENZE - Ist. Ernesto De Martino

21 Maggio

21 Maggio
TORINO

21-22 Maggio
PAVIA

27 Maggio
VERONA

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